MA CHI CI ABITA IN CASA FOCUMIA OLTRE A BARBARA?

domenica 22 giugno 2008

Dopo le riflessioni, le analisi storiche e sindrome di quella Rossella vezzosa e un po' scassapalle entra in scena la scassapalle vera di Casa Focumia.
E' Silvia che vi parla e vi dirà qualcosa di più delle abitanti di Casa Focumia.
Per quanto riguarda me se siete venuti a cena da noi vi rinfresco la memoria: sono quella che ridacchia, parla a ruota o non parla per niente, beve birra, si siede a volte scompostamente, infastidisce Barbara toccandole spesso il culo e non vi si fila molto se sta cucinando visto che è irrimediabilmente attratta dalle padelle.
Sono il mulo di casa, sistemo i problemi tecnici spesso con l'ausilio di Marco di Casa Orca, insomma sono un po' Wolf e quindi cerco di risolvere problemi.
Penso di essere di norma socievole, ma se avete detto, che ne so, di sentire solo Laura Pausini e paccottiglia affine, di essere di estrema destra o un cristiano fondamentalista (pensavate forse che l'aggettivo fosse solo applicabile ai musulmani?:P) di sicuro ho fatto facce di disappunto: vi chiederei anche scusa, ma la faccia che sto facendo anche in questo momento non le farebbe apparire così veritiere...
La cabarettista di casa che mette a loro agio tutti resta quindi indubbiamente la bionda Cafarella che però io odio perchè mi impedisce di mettere foto imbarazzanti e/o buffe della casa: vorrebbe forse che mettessi solo quelle in cui lei non c'è? E no! Le più belle sono quelle in cui lei si ingoffa mentre mangia o beve, che le metto a fare altre foto se non posso mettere quelle?
Come descrivere Barbarella: è bionda, biondissima, una Marilyn calabrese, insomma una per cui in un paese islamico si offrirebbero mandrie di camelli e dromedari che poi la famiglia Cafaro trasformerebbe in succulenti insaccati piccanti come al solito! Bà e fatti comprà da qualche arabo che noi siamo tutti felici, per te s'intende...
Ha un po' il vizio di ubriacarsi anche a pranzo e non mangia come un uccellino e quindi fa onore alle tavole di tutti.
La riconoscete dall'attenzione per gli abbinamenti di colore nel vestire e dei gioielli, mai però miseri punto luce di brillanti, no gioielli dozzinali please.
Poi abbiamo Gabri: è quella che si attorciglia con le dita chiocche di capelli (rischiando a breve di restare scoppata).
E' una vegetariana eretica che mangia sughi con carne convinta che lasciare i pezzi di pancetta nel piatto la salvi:)
E' una psicologa che ormai ho capito non essere solo un lavoro, ma un modus vivendi.
La trovate in giro a Roma che spera di non ripetere quell'errore di tentare di andare sulla Tiburtina, ma finire sulla Cassia, ma non è stata colpa sua bensì del navigatore!
Infine c'è Chiara: è quella alta, troppo alta, con varie manie, sempre coi capelli impeccabili, che torna da Napoli carica come un mulo di cose goduriose, ma deleterie per i nostri poveri fegati.
Studia per diventare architetto, ma non sa usare gli utensili, però se ti da "1" consiglio tecnico vincente te lo rinfaccia a vita...
Non vi dico poi che casino quando l'altro giorno un paio di scarpe mie numero 39 è tornato dallo stendino tutti intimorito dalle scarpe di Chiara che le avevano chiamate tutto il tempo nanerottole mentre venivano lavate in lavatrice: ora non vogliono uscire da sotto il letto perchè hanno paura, sti napoletani sono proprio zingari...
Posso però dirvi che da quando la conosco è peggiorata soprattutto perchè dice zezzerie e fa sempre battutacce con doppi sensi: che schifo, io sono una ragazza per bene.
(Kià comunque se dico 10 sai cosa intendo quindi non devo aggiungere altro perchè ho una certa premura e s'è fatto tardi).

Nessuno potrà cancellare post dai contenuti imbarazzanti visto che solo io posso accedere all'account di Blogspot quindi care compagne di casa non mi fate incavolare che mi vendico:D

LA SINDROME DI ROSSELLA O’HARA

martedì 3 giugno 2008

Salve a tutti………
Allora alcune precisazioni prima di lasciarvi alla lettura del tanto atteso, invocato nuovo post.
È chiaro che tutto al mondo è colpa di Casaro e questo si sa, ma vorrei precisare che il blog è di Casa Focumía, non di Cafaro, quindi i post non “devono” essere scritti solo da Cafaro.

Secondo se l’aggiornamento è mensile siamo perfettamente in linea con il trend.
Buona lettura a tutti,
Barbara.

Cari lettori e care lettrici,
per essere politically correct anche se so già che forse questo post riscuoterà maggiore successo presso il gentil sesso.
Spero che tutti voi abbiate visto almeno una volta nella vita “via col vento” lo strepitoso colossal hollywoodiano che attraverso le vicende dei due protagonisti, Rossella e Rhett, tratteggia in modo mirabile la storia della guerra di secessione americana.
Ve lo dico subito, noi oggi non ci occuperemo assolutamente di quest'ultimo aspetto, storia d’amore vince storia 1000 a zero.
Comunque anche se non avete mai visto questo film, sono sicura che almeno una volta nella vita, ognuno di voi abbia sofferto, soffrirà, si troverà a fare i conti con la sindrome di Rossella O’Hara: misteriosa sindrome che s'impossessa della protagonista del succitato capolavoro cinematografico fin dall’inizio del film e non la lascia fino alla fine.
Ed è proprio per questo motivo che oggi vi scrivo e cioè provare a capire insieme a voi le cause di questa misteriosa sindrome.

Allora andiamo con ordine.

Rosella O’Hara è la figlia viziata e capricciosa di un ricco proprietario terriero, che passa gran parte della sua vita convinta di essere profondamente innamorata, del languido mite, pacifico, innocuo, potremmo dire noioso, Ashley.
Rossella le proverà tutte per sedurre il povero Ashley, che nel frattempo non se la fila de pezza diremmo a Roma, convinta com’é, che è solo questione di tempo, che lui in realtà è innamorato di lei, ma che ha sposato Melania non si sa per quale arcano motivo e quindi non fa altro che minare la loro felicità.
Questa ostinazione diremmo, impedisce a Rossella di lasciarsi andare all’amore per il fantastico, mitico, attraente, affascinante, misterioso, passionale, un po’ rude, che non guasta, e chi più ne ha più ne metta Rhett Butler, che appena incontra Rossella capisce che loro due sono fatti per stare insieme e s'innamora perdutamente di lei.
Credo che ogni donna che ha visto il film rispetto all’ostinazione di Rossella che cerca di divincolarsi dalle forti braccia di Rhett mentre lui la bacia abbia pensato: "Ma sei una c……a, ma quando ti ricapita uno così” oppure “Lo conoscessi io un uomo del genere sicuramente saprei come renderlo felice".
Questa ostinazione fino alle estreme conseguenze………… Non voglio però svelarvi troppo, magari a qualcuno viene voglia di vedersi il film qualora non l’avesse già fatto.




Allora vi chiedo e mi chiedo, quante volte vi siete trovati nella situazione di pensare di desiderare ardentemente una cosa, lasciandovi sfuggire quello che intanto succedeva nelle vostre vite?
Che ne so desiderare ardentemente un paio di jeans, che magari se li aveste provati vi sarebbero stati pure male e in tanto non vi eravate accorte di quella graziosissima gonna che era lì per voi solo per voi.
Oppure che ne so quante volte vi siete ostinati a pensare che a voi le patate piacciono solo fritte lasciandovi sfuggire così un ottima pietanza con le patate preparata dalla vostra coinquilina?
Cose del genere insomma
Perché la sindrome di Rossella O’Hara colpisce in ogni campo della nostra vita.
Raccontateci anche voi la vostra esperienza, esprimete il vostro parere, noi attendiamo trepidanti.