LA SINDROME DI ROSSELLA O’HARA

martedì 3 giugno 2008

Salve a tutti………
Allora alcune precisazioni prima di lasciarvi alla lettura del tanto atteso, invocato nuovo post.
È chiaro che tutto al mondo è colpa di Casaro e questo si sa, ma vorrei precisare che il blog è di Casa Focumía, non di Cafaro, quindi i post non “devono” essere scritti solo da Cafaro.

Secondo se l’aggiornamento è mensile siamo perfettamente in linea con il trend.
Buona lettura a tutti,
Barbara.

Cari lettori e care lettrici,
per essere politically correct anche se so già che forse questo post riscuoterà maggiore successo presso il gentil sesso.
Spero che tutti voi abbiate visto almeno una volta nella vita “via col vento” lo strepitoso colossal hollywoodiano che attraverso le vicende dei due protagonisti, Rossella e Rhett, tratteggia in modo mirabile la storia della guerra di secessione americana.
Ve lo dico subito, noi oggi non ci occuperemo assolutamente di quest'ultimo aspetto, storia d’amore vince storia 1000 a zero.
Comunque anche se non avete mai visto questo film, sono sicura che almeno una volta nella vita, ognuno di voi abbia sofferto, soffrirà, si troverà a fare i conti con la sindrome di Rossella O’Hara: misteriosa sindrome che s'impossessa della protagonista del succitato capolavoro cinematografico fin dall’inizio del film e non la lascia fino alla fine.
Ed è proprio per questo motivo che oggi vi scrivo e cioè provare a capire insieme a voi le cause di questa misteriosa sindrome.

Allora andiamo con ordine.

Rosella O’Hara è la figlia viziata e capricciosa di un ricco proprietario terriero, che passa gran parte della sua vita convinta di essere profondamente innamorata, del languido mite, pacifico, innocuo, potremmo dire noioso, Ashley.
Rossella le proverà tutte per sedurre il povero Ashley, che nel frattempo non se la fila de pezza diremmo a Roma, convinta com’é, che è solo questione di tempo, che lui in realtà è innamorato di lei, ma che ha sposato Melania non si sa per quale arcano motivo e quindi non fa altro che minare la loro felicità.
Questa ostinazione diremmo, impedisce a Rossella di lasciarsi andare all’amore per il fantastico, mitico, attraente, affascinante, misterioso, passionale, un po’ rude, che non guasta, e chi più ne ha più ne metta Rhett Butler, che appena incontra Rossella capisce che loro due sono fatti per stare insieme e s'innamora perdutamente di lei.
Credo che ogni donna che ha visto il film rispetto all’ostinazione di Rossella che cerca di divincolarsi dalle forti braccia di Rhett mentre lui la bacia abbia pensato: "Ma sei una c……a, ma quando ti ricapita uno così” oppure “Lo conoscessi io un uomo del genere sicuramente saprei come renderlo felice".
Questa ostinazione fino alle estreme conseguenze………… Non voglio però svelarvi troppo, magari a qualcuno viene voglia di vedersi il film qualora non l’avesse già fatto.




Allora vi chiedo e mi chiedo, quante volte vi siete trovati nella situazione di pensare di desiderare ardentemente una cosa, lasciandovi sfuggire quello che intanto succedeva nelle vostre vite?
Che ne so desiderare ardentemente un paio di jeans, che magari se li aveste provati vi sarebbero stati pure male e in tanto non vi eravate accorte di quella graziosissima gonna che era lì per voi solo per voi.
Oppure che ne so quante volte vi siete ostinati a pensare che a voi le patate piacciono solo fritte lasciandovi sfuggire così un ottima pietanza con le patate preparata dalla vostra coinquilina?
Cose del genere insomma
Perché la sindrome di Rossella O’Hara colpisce in ogni campo della nostra vita.
Raccontateci anche voi la vostra esperienza, esprimete il vostro parere, noi attendiamo trepidanti.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

In primis la tua precisazione iniziale è da vecchia acida, potevi condirla con qualche riferimento ironico
Quando manco io perdete un po' il sense of humour;)
Volevo poi dire che il mio personaggio preferito è Mamy che sbraita "Miss Rossela!Miss Rossela".
Sulla sindrome di Rossella nello specifico c'è da dire che Rossella era brillante ed afffascinante quanto odiosa anche se la Leigh resta una delle donne più belle della storia del cinema e quindi un po' di rispetto lo merita a priori.
L'attrice poi era di suo un peperino e lo dimostra la storia d'amore tormentata che ebbe con Laurence Olivier, altro mostro sacro del cinema e del teatro di Shakespeare, un po' com'era il grande Orson Welles.
Melania ed Ashley poi... Santa Maria del Carmine che pleura e che palle di gente tutta zucchero e buoni sentimenti...
La storia d'amore forte e passionale è ovvio che stuzzica la fantasia di tutte le donne però i fuochi sono tristi quando lasciano ceneri, c'è da vedere se possono lasciare anche altro di più "sano".
Non a caso Rossella poi se la deve cavare da sola in tutta quell'africa di fine film, grazie Rhett per l'aiuto eh!
Il giudizio storico sul film resta però positivissimo soprattutto visto l'anno di produzione (1939) perchè era molto moderno.
Se però devo pensare agli anni '40 del cinema scusate, ma mi vengono in mente 2 donne: Bette Davis e Katherine Hepburn.

Anonimo ha detto...

Ora ritorno seria per dire che il film si regge sulla vividezza e forza dell'interpretazione della Leigh e sull'ironia di Gable.
E' da grande attrice rendere la freschezza e poi il fallimento di una ragazza che all'inizio sembra solo frivola.

PS: era lei la fantastica Blanche affianco di Marlon Brando in "Un tram chiamato desiderio" e pure lì la storia d'amore è bella forte.

Marco ha detto...

Tralasciando le (tristi) precisazioni iniziali (dicesi giustificazioni)...andiamo nella fase 2 del post.
Oltre a raccontare la storia di via col vento...posso dire che non mi hanno convinto affatto le scarse argomentazioni e i punti di slancio del discorso...
E' vero che la sindrome di Rossella colpisce a diversi livelli, ma far solo paragoni con jeans e patatine fritte mi sembra veramente troppo poco e vago...
Chiedere di raccontare un' esperienza personale senza raccontare la prorpia...non è molto politically correct....

Polemica è sempre polemica...

Anonimo ha detto...

madò ragazzi miei quanta paura vi fa sto post!!!!!!!

divagazioni storiche, polemiche...

ma dai che avete capito bene di che sio sta a parlà!!!

innanzitutto mi viene da dire: ATTENTI A CIò CHE DESIDERATE... POTRESTO OTTENERLO!!!
infondo Rossella voleva un uomo, il grande amore...ma erano solo parole. se era pronta a viverlo lo avrebbe riconosciuto (anche se si chiamava Rhett e non Ashley)..pupazza!

e poi mi fa venire in mente a quante volte che siamo pronti a mettere in discussione le nostre convinzioni??
Già il NOCCIUOLO...siamo pronti a mettere in discussione le nostre certezze. a rimettere in gioco posizioni già prese o date per scontate nella nostra vita??

e brava Barbarella...altro che le patatine fritte
questi sono caxxi amari!

un bacio
LO

Anonimo ha detto...

Adoro questo film, appassionata l'ho visto più e più volte sin da piccola...Avrei dovuto capire sin da allora che io e Miss Rossella avevamo in comune almeno una cosa: un caratteraccio vanitoso,capriccioso e irragionevole(e qualcuno di mia conoscenza strizzerà l'occhio!).Concordo con Silvia, Mami è un delirio di personaggio, e mi fa sorridere in particolare in 2 occasioni: quando costringe Miss Rossella a mangiare prima di andare alla colazione della famosa tenuta delle 12 Querce(una ragazza per bene non mangia mai in pubblico!)e quando finalmente decide di indossare la sottogonna in raso rasso, regalo di quello splendore di Rhett!
Un aspetto importante di Rossella però mi pare sia stato un pò dimenticato: certo, è un peperino capriccioso e sempre scontento, ma della sua forza di volontà, della sua determinazione nonostante le tristezze della sua vita e della guerra non ne parla nessuno?Una donna capace di ricominciare sempre da zero,con solo un pugno di terra rossa fra le mani,la terra di Tara...E poi un viso pallido,capelli neri e occhi verdi,raffinata,seducente, caparbia..una bellezza superba! E mentre quello stupido bambacione di Ashley non riesce a racimolare il coraggio per amarla,un Uomo molto più fascinoso ed elegante capisce che viziarla, amarla sinceramente e spudoratamente è la carta vincente...ehhh quante ne sa questo Rhett...In fondo,sostiene lui,sono uguali:"Ma di una cosa sono certo: che vi amo Rossella. A dispetto vostro e mio, a dispetto dello stupido mondo che ci crolla intorno, vi amo. Perchè siamo uguali, gentaglia tutti e due,egoisti e scaltri, ma capaci di guardare le cose in faccia e chiamarle col il proprio nome".
E' una storia di due ostinazioni, che si mantengono vive nonostante la guerra,la passione,l'amore,le repicche...L'amore ostinato dice:"Aprite gli occhi e guardatemi.No, non vi bacerò neanche,benchè ne abbiate bisogno: E' questo il guaio: dovreste essere baciata, e spesso, e da un esperto".
E' una storia di vanità..."Sei pallida. Hai finito il rossetto o hai sofferto la mia assenza?"."Quante stupidaggini si devono fare per trovare marito!"
E mentre lui se ne va via infischiandosene,Miss Rossella non può dar retta al dolore di questo abbandono: "...Ma non voglio pensarci ora.Ci penserò domani..."
La vanità e l'ostinazione vince di nuovo sull'amore...
C'est la vie...
P.S. A fine post,cara Barbarella, Miss Rossella è diventata Rosella...IMPERDONABILEEEEEE!!!:p
Pamelina O'Hara...(qualcuno sa il perchè...:P)

Anonimo ha detto...

Barbarè, ma le patate come esempio ci stavano male per un solo motivo: quando le facciamo le arraffi non badando affatto a come sono state fatte!
T'ho visto raramente non agguantare quello che volevi sulla tavola, ma oltretutto non si dice che "A tavola e a letto non c'è rispetto"? HAHAHA
Ribadisco un concetto per me fondamentale: di solito sono abbastanza apatica, ma se qualcosa mi piace irrununciabilmente, me la prendo subito o se proprio devo per qualche ragione temporeggiare la metto sotto assedio per arrivarci, certo è rischiosa come tattica e pure ad alto dispendio energetico, ma si fa quel che si può.
Penso che si rinunci a qualcosa per due motivi: non ti piace molto o averla ti distrugge quindi egoisticamente ti mordi le mani per salvaguardarti e la lasci andare pur soffrendo.

Marco: e basta a volersi fare i cazzi di Cafaro! Sii più subdolo!:D

Lory: desiderare qualcosa comporta un po' di responsabilità ed anche una promessa di impegno certo non necessariamente eterno, ma comunque "ragionevole", ci sono persone che amano solo la conquista e poi buttano via la cosa che avevano predato, ma è infantile e poco rispettoso soprattutto se si parla di rapporti umani.
si chiamano volatili per diabetici:P
Ti insegno una massima "Ti li s'inculullat lu puttanon? E mo te l'ha da tenè nuccun!" (Hai preso la puttana ed ora tienitela un po').

Pamelos: Rosella sarà nato da un errore del correttore automatico mentre correggevo la bozza! Provvedo subito a ridare la S alla parola proprietaria.
E' palese che sei nata con il pallore che ti piacce come io sono nata con il colorito olivastro che mi piace (anche se l'avrei preferito anche più scuro, non a caso mi preferisco abbronzata), ma di certo gli occhi verdi come quelli della Leigh ce li sognamo entrambe... io non dispero di poter passare ai miei eventuali figli gli occhi verde smeraldo di mio padre o quelli celesti della mia bisnonna: chi vorrà mischiare il suo DNA al mio sappia che i miei geni vinceranno!
A proposito delle bellezze raffinate, ma con la "sorpresina" citerei però Hitchcok che diceva di scegliere donne algide ed etere perchè gli facevano pensare di essere capaci poi di metterr le mani nei pantaloni di un uomo appena ci rimanevano sole in macchina.
Non a caso la fantastica Grace Kelly era stata da giovane una bella cacciatrice di uomini, salvo poi fare la ragazza per bene a Monaco (forse solo in parte): oltretutto io ho visto in lei sempre uno sguardo da cacciatrice sorniona e sicuramente pericolosa altro che angelo...
Stesso si dica per le divine Marlene Dietrich, Grata Garbo, Ava Gardner o Lana Turner.
Il maestro aveva notato questo anche in Kim Novak e Tippi Hedren entrambe belle ed in qualche modo dannate. Tippi è la madre di Melanie Griffith ed era una nota ubriacona:P
Per avere un'idea vedete lo spezzone del dialogo del treno tra Cary Grant (mitico) e Eva Marie Saint (non a caso spia sotto copertura), tutta ammiccante e intenzionata da subito a portarselo a letto
Gli inglesi la sanno sempre lunga e non sono quasi mai perbene;)
Tornando a Rhett di certo è innamorato di lei, ma sostanzialmente penso che non si voglia lasciare andare del tutto: se capisci che la persona che ami ha bisogno di te non te ne vai o ti rifiuti ostinatamente di darle quello che chiede in particolare se sono gesti affettuosi.
Concordo con la redenzione della capricciosa Rossella: passa dalla spensieratezza al fallimento totale e cresce, rimboccandosi le maniche e buttandosi nella nuova avventura nonostante l'oggettiva difficoltà, si tratta pur sempre di una donna sola dopo il 1860 nel sud degli USA. Femminista cinematografica ante litteram?

Anonimo ha detto...

grande barbarina che si veste da chiaroveggente con il preambolo iniziale e infatti vedo che il gentil sesso ha ricambiato con una bella e attiva partecipazione. sta bene a voi!
e infatti, almeno per quanto mi riguarda, abbasso la sindrome rossella e tutti i filistei, perchè se è vero che ogni lasciata è persa, è ancor più vero che il "senno di poi" l'è na brutta besctia in quanto genera depressione e rimpianti. ma se pensi che tutte le cose che hai fatto, le hai fatte perchè in quel momento ti sentivi di farle (o di non farle) ecco che vanno a farsi benedire rossella, la sindrome e pure i filistei.
e per finire, contro questa recensione: ribellione!
un beso para todos e a presto!

Unknown ha detto...

volevo solo dirvi, che anche la rai radio televisione italiana ha notato il mio poast e tutto il movimnto che si è sviluppato a torno.......ed ha deciso di mandare in onda indovinate cosa?!'....niente popodimenoche...........VIA CXOL VENTO..........
sabato e domenica, prima serata!

da non perdere....per chi non potesse guardarlo.....mi raccomando registratelo!!!!


baci
Barbara

Unknown ha detto...

mi sono dimenticata............
raitre!

Anonimo ha detto...

"Questa ostinazione fino alle estreme conseguenze………… Non voglio però svelarvi troppo"

....infatti!!! non mi dire come finisce il film e` uscito solo nel '39 non sono ancora riuscito a vederlo!!!!!

con simpatia, dmitrinove

Anonimo ha detto...

Carissime,
finalmente qualcuno ha deciso di parlare di questa diffusissima ma poco conosciuta iattura.
Io aggiungerei un altro aspetto di questa patologia: quando tu prendi un povero cristo e decidi che è fatto in un certo modo, ti convinci che lui sia in possesso di certi "requisiti" ,cioè gli appioppi tutto quello che tu speri di trovare in una dolce metà, ma ovviamente senza avere un ben minimo riscontro nella realtà, così, solo per il gusto di illudersi, senza tenere conto ahimè che ognuno è fatto a modo proprio
Giusy